La storia della Birra Trappista belga Chimay è molto affascinante.
Tutto nasce a metà dell’ottocento quando un gruppo di monaci si stabilisce su un deserto altopiano di Scourmont e inizia a produrre birra e formaggi. Nel 1863 compare l’omonima birra trappista che possiede caratteristiche rigide e speculari per essere inserita in questa antica tradizione. La birra trappista Chimay vanta il fatto di essere una tra le undici birre provenienti da tutto il mondo ad essere stata inserita, e quindi autorizzata, nella lista delle autentiche birre della tradizione Trappista e a poter di conseguenza esibire il vanto di possedere il logo a forma esagonale "Authentic Trappist Product" che ne garantisce l’autenticità nel ristretto controllo che viene applicato.
I criteri che devono possedere le birre per essere denominate ufficialmente Trappiste sono severi e diversi:
- Primo punto le birre devono essere prodotte solo all’interno di un’abbazia trappista, solo da parte di monaci e tutto il processo deve essere seguito dagli stessi.
- Secondo punto la scelta dei processi produttivi e della sua successiva commercializzazione deve essere seguita solo dalla comunità monastica
- Terzo punto il profitto ottenuto dalla vendita delle birre trappiste deve essere utilizzato per il sostentamento dei monaci o a scopi di beneficenza o sociali, è quindi bandito il profitto solo per interessi finanziari.
La birra Chimay ha la peculiarità di non essere filtrata e neanche pastorizzata, viene quindi rifermentata sia quando è nel fusto che nella bottiglia.
In tempi recenti il birrificio Chimay si è avvicinato al discorso di sostenibilità tramite nuovi sistemi che hanno migliorato il processo produttivo, rendendo la produzione ancora più responsabile, come ad esempio l'installazione di un generatore eolico per il processo di imbottigliamento. Questo ha ulteriormente rafforzato il lato no profit della Chimay, rimarcando che il loro scopo non è solo a livello sociale e umano ma anche del rispetto dell'ambiente e delle sue risorse. Sono stati anche installati 1.200 pannelli fotovoltaici per rendere meno dispendiosa e più efficiente la fase di imbottigliamento. L’impegno di queste nuove implementazioni si racchiudono nella frase di Xavier Pirlot Direttore Generale di Chimay, “Il nostro desiderio è di lasciare alle generazioni future un mondo migliore, con il minor impatto possibile”.
Ma vediamo un po’ più nello specifico le caratteristiche peculiari delle Birre Trappiste Chimay.
Chi apprezza le birre Chimay desidera, non solo dissetarsi o bere delle buona birra ma anche provare un’esperienza. L'alta fermentazione di queste birre, unita a un’esperienza unica di gusto e alla selezione delle miscele utilizzate, rende ogni sorso di questa bevanda qualcosa di speciale.
La Chimay Rouge o Tappo Rosso è stata la prima birra che è stata messa sul mercato dal monastero. Il colore ramato e gusto dolce e fruttato di albicocche e prugne sotto spirito, rendono questa birra particolarmente saporita. Il finale è secco, morbido e caldo. La gradazione alcolica è 7%, da bere sempre a temperatura cantina (10°-12°).
La Chimay Dorée è una Birra prodotta in quantità limitata, con un perfetto bilanciamento nel profumo e nel gusto fino ad arrivare a un finale secco, asciutto e gradevolmente acidulo. Propone fragranze e sapori di luppolo, agrumi freschi, spezie e frutta. La gradazione alcolica è di 4,8%, rivelando un sapore leggero e rinfrescante, caratterizzato da un tono speziato.
La Birra Chimay Grande Rèserve si presenta dal colore scuro e aroma complesso con leggera nota fiorita rosacea associata a un piacevole profumo di lievito fresco e spezie pregiate. Al palato regala piacevoli note di caramello. Birra da invecchiamento. Edizione serigrafata grande reserve BB 2020. Gradazione alcolica è di 9% mentre la temperatura ottimale è sui 12-14°C